Prodotti tipici del comune di allumiere
 
La produzione gastronomica di Allumiere si rinnova ogni giorno con la tipica produzione di grano duro nei forni a legna, accompagnata da ciambelle al vino, miele, tartufi, funghi porcini e castagne

LE CASTAGNE
Una volta le castagne erano chiamate pane d'albero, ed erano una risorsa insostituibile per i contadini del nostro paese perché riuscivano, nei momenti difficili, a risolvere il problema dei pasti giornalieri, rendendoli più saporiti e sostanziosi.
Le castagne hanno senza dubbio costituito un elemento importante nell'alimentazione delle popolazioni locali, e sono state consumate in svariati modi e in diverse combinazioni con altri alimenti(tipico dolce delle nostre zone è il castagnaccio).
Il castagno inoltre forniva altri indubbi benefici: la legna sia da ardere che da costruzione, lo strame, la possibilitàdi effettuare il pascolo all'interno delle selve castanili ed infine il tannino, un tempo indispensabile per la concia delle pelli.
Il castagno venne soprattutto coltivato nella forma da frutto, con la formazione di innumerevoli varietà locali di castagna pregiata, marroni e gentili.

Principi nutritivi delle Castagne

La composizione ed il valore calorico, oltre all'acqua, rivela la forte presenza di sali minerali, soprattutto di potassio, seguito da fosforo, zolfo, magnesio, cloro, calcio, ferro, sodio. Tra le vitamine sono presenti la vitamina C, B1, B2, PP.
I principi nutritivi contenuti sono: gli zuccheri, le proteine e i grassi.
Le castagne hanno proprietàenergetiche, rimineralizzanti, toniche muscolari e venose, sono antianemiche e antisettiche.
Mature e ben cotte sono molto efficaci nelle astenie fisiche ed intellettuali. Sono ottime per le persone anemiche, per gli anziani, per i bambini, per i convalescenti, sono curative per le varici e le emorroidi, combattono i reumatismi cronici e l'invecchiamento della pelle e non dimentichiamo che sono di facile digestione.
In autunno ad Allumiere ogni anno viene promossa la castagna mediante la sagra della castagna e del pane giallo

IL SOTTOBOSCO

I tartufi e funghi porcini sono prodotti spontanei, raccolti manualmente rispettando le norme regionali per la raccolta. Vengono consumati freschi, essiccati o sott'olio.
Vengono consumati con molti abbinamenti: sia con primi piatti, sia come accompagnamento di secondi piatti, sia sott'olio come antipasti.

IL TERRITORIO

Il vasto territorio di Allumiere (circa 7.000 ettari), è leader nella produzione di agricoltura e allevamento biologico.
L'enorme produzione di grano duro biologico ha reso possibile la realizzazione e commercializzazione del tradizionale pane giallo.
Il pane giallo di Allumiere viene cotto in forni a legna rispettando la tradizione medioevale e assicurando al prodotto un gusto unico. Questa particolaritàfa si che questo pane sia richiesto e commecializzato anche in America.

 

Il palio delle contrade del comune di allumiere

Premessa
Secondo la tradizione le origini di questa manifestazione risalgono ai primi anni del 1500, quando Agostino Chigi “Il Magnifico”, al tempo appaltatore delle miniere di allume (dalle quali Allumiere trae il nome e le origini), volle riprodurre quel folklore tipico di Siena, sua città natale, organizzando delle corse con gli asini nel piazzale antistante lo stabilimento.
Nella versione moderna il Palio delle Contrade inizia l’11 settembre del 1965 nell’ambito dei festeggiamenti in onore della Madonna delle Grazie, ma dall’anno seguente la data è stata definitivamente fissata nella prima domenica dopo il 15 agosto che è la data in cui si festeggia la patrona del paese, la Madonna Assunta in Cielo.

Il Palio
Il Sabato precedente la competizione, nella piazza del paese, si svolge la tradizionale “provaccia”, ossia la prova degli asini che il giorno successivo scenderanno in pista a contendersi il Palio, mentre in ognuna delle sei contrade (Burò, Ghetto, La Bianca, Nona, Polveriera e S. Antonio), viene organizzata una festa all’interno del proprio territorio con la distribuzione gratuita di vino, dolci,, prodotti tipici locali con la partecipazione di gruppi musicali che accompagnano le centinaia di persone che ballano al suono della loro musica.
Il palio vero e proprio inizia la domenica mattina dove, dopo la messa solenne partecipata da tutti i presidenti dei rioni e dai vari contradaioli, ha luogo la benedizione degli asini e la loro “punzonatura” o numerazione.
Si tratta di riti ormai consolidati nel tempo, che si ripetono uguali a se stessi con una puntigliosa precisione, ma che ogni anno assumono un significato nuovo rispetto al passato.
Al termine di queste operazioni i presidenti, i barbareschi ed i fantini delle sei contrade si ritrovano nell’aula consiliare del palazzo comunale, ove le autorità locali (Sindaco e Presidente della Pro-Loco) procedono al sorteggio in cui ad ogni rione viene assegnata, per ciascuna batteria, la propria postazione di partenza da uno delle sei gabbie.
Alle ore 17,00 ha inizio la passeggiata storica in costumi cinquecenteschi, aperta dall’ultima contrada vincitrice del palio antecedente (le altre sfilano nell’ordine di classifica dell’anno precedente) e chiusa dal “carroccio” trainato dai buoi, che trasporta l’ambito “Cencio” ogni anno dedicato a una ricorrenza, un personaggio, un importante evento locale o nazionale.
Le raffigurazioni del “Cencio” sono dipinte a mano da pittori locali e possono richiamare le più varie tematiche come la fame nel mondo o il viaggio sulla luna, possono essere la celebrazione di un’anniversario, o essere dedicate a un personaggio storico o a una figura religiosa; ogni anno “il dipinto” è il frutto di un concorso specifico.
Il corteo storico in costumi cinquecenteschi, inizialmente non troppo considerato, si è progressivamente guadagnato uno spazio sempre più importante, sia nell’organizzazione interna, sia tra i turisti che affollano Allumiere il giorno del Palio.
Gli abiti d’epoca, i vari accessori, il portamento dei figuranti, sono così curati che lo speciale premio istituito diventa oggetto di una particolare disputa tra le sei contrade, tanto da essere assegnato da una giuria, ogni anno diversa, composta da docenti universitari, professori di storia dell’arte, costumisti e scenografi.
Secondo l’art.4 del primo regolamento ogni contrada sfilava con “paggi, valletti, tamburini, alfieri, porta insegna, palafrenieri e fantini”, ma oggi le varie contrade hanno aggiunto molti altri figuranti al proprio corteo; tutti accuratamente vestiti in abiti d’epoca.
Nei mesi estivi ogni piazzale delle contrade si trasforma in una sartoria a cielo aperto, ove tutto viene realizzato artigianalmente.
Va sottolineato che ogni partecipazione o impegno, non viene assolutamente remunerato, si tratta di lavoro volontario incentivato solo dall’appartenenza al rione e all’attaccamento alle proprie tradizioni.
Nella sfilata un altro dei momenti suggestivi del Palio delle Contrade è l’esibizione degli sbandieratori …….……..per i giovani è un onore vestire i panni di alfieri con i colori della propria contrada e per conquistare l’ambito premio i ragazzi si sottopongono a duri allenamenti provando in gran segreto la sincronia dei movimenti e gli esercizi da presentare davanti alla giuria.
C’è poi da notare la corrispondenza e la collaborazione tra le varie contrade e altri paesi del Lazio, dell’Umbria, della Toscana da cui si affittano i costumi o gli asini e con cui si instaurano rapporti di amicizia; ci sono state anche collaborazioni con gli sbandieratori di Siena, pagati dalle contrade per venire ad esibirsi ad Allumiere.
Il momento più emozionante e coinvolgente di tutta la manifestazione è ovviamente la corsa degli asini montati a peno (cioè senza sella).
La formula attuale prevede tre carriere o batterie che assegnano a ciascuna 12 punti alla prima contrada classificata quindi 10 8 6 4 2.
La contendente che ha totalizzato il maggior numero di punti si aggiudica il palio mentre in caso di parità di punteggio tra due o più contrade è prevista una batteria di spareggio.
Durante le batterie la piazza diventa un’arena, dove ogni contrada ha allestito il proprio palco e da dove si darà sfogo a cori , canti e, a seconda dei destinatari, sberleffi o grida di incoraggiamento.
E’ questo il momento più importante per i contradaioli, per i cittadini del paese, per i visitatori occasionali, per i turisti.
Aggiudicato “il cencio” la festa continua, fino a tarda notte, nella piazza della contrada che ha vinto il Palio.

 

Eventi e manifestazioni nel comune di allumiere

GENNAIO

17 Gennaio festa di S.Antonio Abate festa patronale con corsa di cavalli, giochi popolari e spettacolo pirotecnico.

FEBBRAIO

Carnevale allumierasco con carri allegorici

PERIODO PASQUALE

Venerdì Santo: PROCESSIONE DEL CRISTO MORTO

MAGGIO

FESTA DI PRIMAVERA IN MAREMMA in località Giovita dove vengono rievocate alcune vecchie tradizioni locali come la merca dei vitelli e le esibizioni di abilità a cavallo.

LUGLIO

Le feste sono ricche di concerti, spettacoli e gare di vario genere. Stands gastronomici danno la possibilità di gustare a costi modici i sapori tipici di Allumiere

Festa della Madonna di Lourdes il primo Week-end di Luglio in Frazione La Bianca
Festa degli Amici della Musica
Feste di rione
Festa della Birra

AGOSTO

15 Agosto Festa di Maria Vergine Assunta in Cielo, patrona di Allumiere con processione e spettacolo pirotecnico.
Terza domenica di Agosto Palio delle Contrade con sfilata storica in costume e corsa dei somari al fantino.

SETTEMBRE

8 Settembre Festa della Madonna delle Grazie con processioni di pellegrini provenienti dai paesi limitrofi sino al Santuario. Iniziative culturali e sportive.

OTTOBRE - NOVEMBRE

Sagra della castagna e del pane giallo con degustazione di prodotti tipici.
Festa della Merca in zona Cesi della Vacchereccia spettacoli e degustazione della carne biologica maremmana

DICEMBRE

Durante il periodo natalizio viene rappresentato il Presepe vivente giunto ormai alla sua ventitreesima edizione.
Nella notte tra il 23 ed il 24 dicembre in collaborazione con l’Associazione musicale viene rappresentata lungo le vie del Paese La Pastorella.

 

Arte e cultura ad allumiere

Nell’arco dell’anno in Allumiere si svolgono una serie di manifestazioni culturali e artistiche che comportano un coinvolgimento popolare.

Queste tendono alla riscoperta di usanze e tradizioni del nostro territorio oltre che allo sviluppo di nuove modalità di comunicazione.

Gli interventi che si realizzano vedono un largo coinvolgimento della popolazione e hanno una notevole ricaduta sociale poichè sono profondamente connessi alla realtà territoriale.

In questo ambito vengono organizzati concerti musicali (concerti di musica classica, corale, liturgica), mostre fotografiche, esposizioni pittoriche, spettacoli teatrali e di danza.

 

Le contrade

Le Contrade ufficiali sono sei ognuna ha una sua storia: il nome e lo stemma hanno un preciso significato.
BURO’: deriva dalla parola francese “bureau” ed indica il luogo in cui erano gli uffici della direzione delle miniere di allume durante l’appalto delle “Societè Finanziere de Paris” nella seconda metà dell’800; lo stemma rappresenta un arco presente nella contrada; i colori sono il bianco ed il nero.
Presidente Sig. Stefanini Stefano
GHETTO: è il nome del luogo in cui sorsero le prime case dei minatori grazie alla concessione del terreno da parte di Papa pio VI; inizialmente fu chiamato “borghetto” e successivamente ghetto; lo stemma rappresenta una fontana presente nella contrada; i colori sono il giallo e il rosso.
Presiente Sig. Monaldi Andrea
LA BIANCA: il nome deriva dal colore dell’allume, fu la prima zona dove intorno al 1462 vennero aperte le cave per l’estrazione del minerale; lo stemma rappresenta la pianta di agrifoglio, la pianta che, secondo la tradizione è legata alla presenza dell’allume, i colori sono il bianco e il verde.
Presidente Sig. Stefanini Dino
NONA: dal nome di una contrada presente a Civitavecchia la nona contrada che possiede costruzioni molto simili a quelle delle Contrada di Allumiere: lo stemma rappresenta uno stabilimento per la lavorazione dei minerali di allume; i colori sono il rosso e il verde.
Presidente Sig. Pistola Pietro
POLVERIERA: il nome deriva dalla torre della polveriera nella quale si custodiva la polvere da sparo utilizzata nelle miniere; lo stemma raffigura un mulino risultato della
trasformazione della torre in un mulino a vento per la lavorazione del grano; i colori sono il rosso e il blu.
Presidente Sig. Annibali Daniele
S. ANTONIO: i nome deriva dall’edicola presente nella contrada dedicata al santo; lo stemma mostra l’edicola del santo; i colori sono il bianco e il rosso.
Presidente Sig. Superchi Sante

Il Presidente dell'Associazione delle Contrade "A. Chigi" è la Dott.ssa Ceccarelli Giuliana , che ha l'importante ruolo di coordinare tutte le Contrade.

Ogni contrada ha una organizzazione complessa; c’è un direttivo composto da presidente, vice presidente, segretario, cassiere; poi ci sono i barbareschi, il maniscalco, i fantini, il responsabile dei festeggiamenti e dei costumi, gli sbandieratori che insieme ai quaranta figuranti sfilano nel corteo storico; poi ancora le sarte, il gruppo coreografico, gli stallieri, i cuochi delle cene sociali, gli attivisti, i tesserati e i sostenitori.
Ma i protagonisti indiscussi del palio delle contrade sono i fantini e gli asini un binomio in grado di infiammare i cuori dei contradaioli di gioia immensa o viceversa di procurar loro una delusione tremenda a seconda degli esiti positivi o negativi della contesa.
Da notare che la cura e l’allenamento degli asini, impegnando gli addetti ai lavori per circa tutto l’anno, ha permesso il mantenimento della razza asinina che era in via di estinzione.
Ma il coinvolgimento non riguarda solo i fantini e gli stallieri, ma molte altre persone: varie infatti sono le scadenze da rispettare e le iniziative da realizzare, specie quelle finalizzate a reperire i fondi indispensabili per coprire le ingenti spese di gestione tra cui spiccano l’acquisto e il mantenimento degli asini, delle stalle, la realizzazione dei costumi storici, l’affitto dei locali e delle sedi dove periodicamente i vari direttivi si incontrano, discutono e propongono iniziative per la buona riuscita della manifestazione.
E’ proprio nella peculiare organizzazione delle singole contrade, nell’operosità dei contradaioli, nella passione e nel desiderio di rendere sempre più originali le proprie iniziative che trae origine il successo indiscusso che la manifestazione ottiene ogni anno.

 

 

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